È importante capire che a partire dal 1° luglio 2021 l’Esattore promuove rendendo operative le procedure cautelari ed esecutive, salvo i casi in cui i contribuenti hanno presentato degli interventi successivi. In altre parole, l’Agenzia delle Entrate – Riscossione riattivandosi procede ai pignoramenti presso terzi per il recupero dei crediti presenti prima della data dell’ufficialità del decreto Legge n. 34 del 19 maggio 2020, ossia del decreto Rilancio. Dal mese di luglio l’Esattore attiva i pignoramenti sugli stipendi, conti correnti, pensioni, nonché altre indennità.
Dopo un lungo periodo di restrizioni arriva finalmente l’Estate generosamente accompagnata dall’Agenzia delle Entrate che riprende in tutto il suo vigore la Riscossione a partire dal 1° luglio 2021. Eh sì, avete capito bene, a dispetto di tutto che quello che potremmo dire o fare la Riscossione parte spedita minando le vacanze degli italiani, con una raffica di notifiche delle cartelle di pagamento, avvisi di pagamenti e per non finire pignoramenti diretti sul conto corrente e pensioni e così via. Insomma, un paniere ricco d’iniziative promosse contro i contribuenti.
Una lunga storia dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione continua perpetua protraendosi per diverso tempo. D’altra parte, la scadenza della data del 2 agosto 2021 acquisisce un carattere determinate, essendo l’ultimo giorno utile per milioni di contribuenti per pagare le cartelle da saldare relativamente alle rate lasciate dormienti o, meglio sospese alla data dell’8 marzo 2020. Nel caso di mancato pagamento si perdono gli effetti del beneficio legato alla definizione agevolata. Quest’ultimo evento metterebbe il contribuente in una posizione sfavorevole nei confronti dell’Agenzia delle Entrate.
Venendo a mancare i benefici prodotti dalla Rottamazione Ter e Saldo e stralcio il contribuente si trova nella posizione di dover far fronte al debito esattoriale per intero sottratto solo delle rate pagate che, in questo caso, la Riscossione considera come acconto.
Mentre sono finiti nel limbo i contribuenti in attesa del condono sulle cartelle del valore residuo di non oltre 5.000 euro, i cui carichi pendenti affidati all’Agenzia delle Entrate Riscossione sono di competenza del periodo temporale compreso tra il 1° gennaio 2000 e non oltre la data del 31 dicembre 2010. Per questo malloppo di cartelle dovrebbe attivarsi una cancellazione automatica d’ufficio, così come previsto nel primo decreto Sostegni, in particolare come disposto dall’articolo 4 comma 4 del decreto Legge n. 41/2021.
In tutto questo dire e fare le cartelle esattoriali sotto i 5.000 euro per essere cancellate dovranno attendere l’ufficialità prodotta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze attraverso un apposito decreto, nel quale verranno ponderatamente indicati i criteri, le modalità, nonché le date riferite ai carichi delle cartelle che rientrano nel condono fiscale.
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